Oggi desideriamo proporti uno dei racconti di Patagonia, brand leader anche nello storytelling per proteggere il nostro pianeta.
La regione balcanica, ricca di culture, lingue e storia, ospita gli ultimi fiumi incontaminati del continente europeo. La regione è davvero il cuore blu d’Europa, sono però ad oggi oltre 3.000 le dighe e le derivazioni progettate o in via di costruzione, oltre quelle già esistenti che sono più di 1.000. Queste centrali idroelettriche provocheranno danni irreversibili ai fiumi, alla fauna selvatica e alle comunità locali.
Tutte le dighe inquinano
L’energia idroelettrica è l’unica fonte di energia rinnovabile che favorisce l’estinzione delle specie, costringe le persone nel mondo ad abbandonare la propria terra e contribuisce al cambiamento climatico. Le dighe e le derivazioni dei fiumi sono entrambe devastanti per gli ecosistemi e le popolazioni che vi vivono. Nei Balcani, il 91% degli oltre 3.000 progetti di costruzione di dighe proposti riguardano piccole dighe e derivazioni idroelettriche, che sottraggono acqua ai fiumi e addirittura ne prosciugano alcuni tratti. Gli studi hanno scoperto che gli impatti cumulativi di tante piccole derivazioni spesso superano quelli di un’unica grande diga.
Le dighe e le derivazioni modificano drasticamente l’ambiente e contribuiscono al cambiamento climatico globale, influenzando negativamente i corsi d’acqua, gli habitat naturali, i paesaggi circostanti e intere comunità.
Le centrali idroelettriche pulite e rispettose dell’ambiente sono solo un mito. Le dighe hanno un enorme impatto negativo su specie, habitat naturali e comunità umane. Nei Balcani e nel mondo, vale la pena produrre energia distruggendo questi ultimi fiumi incontaminati, considerando il pesante impatto che ne consegue sulle persone e sulla natura?
L’80% dei fiumi balcanici gode di ottima salute, al contrario dei fiumi che scorrono nell’Europa centrale. Una valutazione idromorfologica condotta su 35.000 chilometri di fiumi balcanici ha rilevato che il 30% di essi è incontaminato e il 50% gode di ottima salute: si tratta delle percentuali più alte d’Europa.
L’ultimo fiume libero in Europa è in Albania
Il fiume Vjosa in Albania scorre libero e incontaminato per oltre 270 chilometri, compresi tutti i suoi affluenti. Sul Vjosa e suoi affluenti, sono state proposte 38 centrali idroelettriche, ma il cuore della biodiversità è sotto minaccia. La costruzione di dighe metterebbe a rischio la presenza di una trentina di specie in via di estinzione oltre a minacciare 69 specie ittiche endemiche, tra cui il salmone del Danubioe anche la lince dei Balcani è estremamente vulnerabile. Neanche i fiumi che scorrono nei parchi nazionali non sono sicuri, sono quasi 1.500 le dighe proposte o in fase di costruzione in aree protette, con 118 parchi nazionali. Il numero di progetti proposti per queste aree è raddoppiato dal 2015.
Una grande quantità di centrali idroelettriche pianificate nei Balcani produrrà meno di 10 megawatt di energia. Per progetti di queste dimensioni purtroppo non è richiesta nessuna valutazione dell’impatto ambientale.
Save the Blue Heart of Europe: una campagna a sostegno del “cuore blu” d’Europa
Invita le banche internazionali a smettere di investire nella distruzione degli ultimi fiumi incontaminati d’Europa Fai la tua parte! Visita il sito web Blue Heart e firma la petizione.