“Superare i limiti: La scienza del nostro pianeta” è il nuovo documentario ecologista di Netflix uscito il 4 giugno 2021. Desidero parlarne oggi poiché credo sia importante sensibilizzare le persone sempre più sui temi trattati nel film.
La salute degli esseri umani è strettamente connessa a quella degli animali e dell’ambiente naturale. In questo documentario vengono affrontati in maniera chiara questioni ampie e complesse che sono determinanti per il nostro futuro.
I protagonisti sono il divulgatore scientifico David Attenborough e il noto scienziato Johan Rockstrom. Il film è diretto da Jon Clay, al suo esordio dietro la cinepresa dopo avere prodotto la serie tv “Nature” e il documentario “David Attenborough: una vita sul nostro pianeta”.
Il documentario prende spunto da un libro di Johan Rockstrom, il quale insieme ad un team di scienziati ha creato un interessante modello identificando nove limiti planetari che non devono essere superati se vogliamo mantenere l’equilibrio dell’ecosistema terrestre (e quindi garantire la salute dell’umanità).
Nove pilastri quindi, di cui sette sappiamo quali siano i limiti:
- Il cambiamento climatico, che è principalmente causato dalla alterazione del ciclo della CO2 e che porta all’aumento della sua concentrazione nell’atmosfera; altri gas climalteranti sono il metano, gli ossidi di azoto e i gas fluorurati. L’anidride carbonica è prodotta dalla combustione di combustibili fossili nell’industria, negli edifici, nei trasporti; il metano dall’agricoltura e l’allevamento, gli ossidi di azoto dalla combustione e dall’agricoltura, i gas fluorurati sono principalmente dovuti a perdite nelle macchine frigorifere in cui sono usati come fluidi refrigeranti.
- L’acidificazione degli oceani, causata principalmente dall’aumento della CO2 nell’atmosfera, che si dissolve in acqua.
- La riduzione della fascia di ozono nella stratosfera, causata da azioni umane (emissioni di CFC) che hanno alterato quel processo, all’interno del ciclo dell’ossigeno, che aveva permesso alla vita di espandersi anche sulla terraferma.
- La modifica del ciclo biogeochimico dell’azoto e del fosforo, dovuta all’immissione continua, nel sistema produttivo agricolo, di grandi quantità di composti azotati artificiali e di fosfati estratti dalle miniere.
- L’utilizzo globale di acqua dolce, che ha alterato il ciclo idrologico globale attraverso dall’uso spesso insensato delle risorse idriche nell’agricoltura, principalmente, nell’industria e nei centri urbani.
- I cambiamenti nell’uso dei suoli, quali la deforestazione per creare terreni coltivabili, l’espandersi delle città e la costruzione di infrastrutture per il trasporto, Da un lato hanno ridotto la quantità di CO2 assorbita dagli alberi e dalla vegetazione in genere, contribuendo così all’alterazione del ciclo della CO2, dunque al cambiamento climatico. Dall’altra contribuendo sostanzialmente alla perdita di biodiversità.
A questi si aggiungono:
- La diffusione di aerosol atmosferici, che influenzano il sistema climatico e hanno effetti negativi sulla salute, causati dalla combustione di combustibili fossili nell’industria, nel settore civile e nei trasporti e dagli incendi boschivi.
- L’inquinamento chimico e rilascio di nuove entità, cioè composti radioattivi, metalli pesanti, e una vasta gamma di composti organici e organismi biologici, prodotti dall’uomo. L’inquinamento chimico e biologico influisce negativamente sulla salute dell’uomo e degli ecosistemi, ed è causato dalla diffusione incontrollata delle materie plastiche, dall’uso di diserbanti e pesticidi e di prodotti farmaceutici, di antibiotici e ormoni nell’allevamento.
Per evitare il peggio occorre avviare la più rapida transizione economica ed ecologica della nostra storia.
Invito a guardare il film documentario, poiché tutti abbiamo la responsabilità di informaci su questi temi, per poi agire concretamente nel nostro piccolo per migliorare lo stato del pianeta e dell’umanità.
Oggi è più che mai necessario.