Omar Di Felice non smette di stupire e soprattutto non ferma i suoi pedali davanti nulla, inverno compreso.
Sabato 18 marzo 2017 lo straordinario ultracyclist italiano si è lanciato in un tentativo di Everesting, ovvero, percorrere in salita un’altimetria pari all’altezza dell’Everest (8848 metri sul livello del mare).
Si tratta di un’impresa charity, ossia per beneficenza, per raccogliere fondi in favore delle vittime del terremoto di Amatrice. L’evento, organizzato con la partnership di Stelvio Experience, ha visto l’atleta impegnato sulla salita di Cancano (Bormio, Alta Valtellina) che misura 8,2 km e un dislivello di 591 metri per ogni ascesa. Sono state in totale 15 le ripetizioni del percorso affrontate da Omar per un totale di 246 km, di cui 123 per la salita e altrettanti per la discesa. Se già i numeri di per sé fanno impressione a rendere ancora più “unica” l’impresa è che è stata svolta in invernale, in pieno stile “Di Felice” visto le sue precedenti avventure artiche.
Decisamente utile è stato dunque l’altimetro barometrico del suo fedele Suunto Spartan Ultra, per non perdersi neanche uno dei 8.848 metri up in agenda. Wow!
“E’ la prima volta in cui metto anima e cuore in via del tutto personale e diretta per promuovere un evento di beneficenza. La causa di Amatrice faceva parte del mio cuore e della mia storia. Così sono salito in sella. L’ho fatto pensando che la sofferenza che avrei provato non sarebbe stata nulla in confronto alle tante persone che dal giorno in cui la terra ha iniziato a tremare, hanno iniziato a scalare davvero l’Everest e a farlo ogni maledetto giorno senza vedere la cima se non come un lontanissimo miraggio difficilmente raggiungibile.
Questa è un’ascesa che si può fare solamente in cordata, dove il team sono state le tante persone che mi hanno supportato, chi ha lavorato insieme a me per organizzare questo evento, chi ha fatto in modo di esserci per condividerne una parte e infine i tanti che hanno investito tempo e soprattutto denaro per una donazione, grande o piccola che fosse.
Ho apprezzato molto la grande partecipazione di ieri, e le donazioni che piovevano scalata dopo scalata.
Mi hanno dato la forza di non pensare al dolore e al corpo che avrebbe solo chiesto tregua.
Alla fine ho scalato qualcosa più di un Everest, forse come al solito i miei calcoli erano approssimativi: ho il tremendo vizio di andare oltre, di esagerare per eccesso chiedendo al mio fisico quello sforzo sempre maggiore necessario a sentirmi in pace con la mia coscienza.
Ma questo non conta. Ieri non contava la performance atletica. Questi numeri in realtà non possono spiegare le tante emozioni di una giornata indimenticabile!
Vi chiedo di continuare a supportare questa causa. Le donazioni resteranno aperte ancora un pò, io ho scalato un pò più di un Everest, ora chiedo a voi di andare “un pò oltre”. Sono certo che lo farete. Grazie per avermi seguito!”
Per sostenere la raccolta di beneficenza in favore delle vittime del terremoto di Amatrice Everesting for Amatrice