La grande mtb ritorna in Friuli Venezia Giulia e più precisamente a Spilimbergo, dove il 21 e 22 Aprile si terrà la Tiliment Marathon  Bike, grande classica off road sulle lunghe distanze arrivata alla decima edizione. 

Prova  di  UCI  Marathon  Series  (la  coppa  del  mondo  della specialità)  per  i  10  anni  di  attività  la  Polisportiva  Trivium  ha  ottenuto dalla  UEC  il Campionato Europeo, che torna in Italia e sarà assegnato nella prova marathon friulana sia per la categoria élite che per tutte le categorie master. Riproposti i percorsi della scorsa edizione: la Marathon di 104 km, la  gran  fondo  di  52  km  e  la pedalata  ecologica  di  25  km.  Un  tracciato  tecnico,  che  attraversa  7 comuni  della  Destra  Tagliamento  e  che  per  l’edizione  2018  vedrà’  una  nuova  location  di partenza/arrivo,  per  far  apprezzare, assieme  ad  un  Expo  allargato, ancora  di  più  la  bellezza  di Spilimbergo, città del mosaico, gioiello e patrimonio culturale mondiale. Le iscrizioni sono  disponibili  al  sito www.tilimentmarathonbike.it o  direttamente  sul  sito www.mysdam.net
Tariffa bloccata sia per la Marathon che per la gran fondo fino al 31.03.2018, mentre ricordiamo la chiusura tassativa delle iscrizioni il 18.04.2018. Sono ammessi tutti i tesserati stranieri in regola con il  tesseramento   UCI   e   i   tesserati   italiani   FCI   o   enti   convenzionati.   Per  il  titolo europeo concorreranno élite e master m/f appartenenti alla FCI o a federazioni straniere riconosciute UCI.

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Attesi  tutti  i  migliori  interpreti  della  disciplina,  con  la  Nazionale Italiana  che  soggiornerà  a Spilimbergo 10 giorni prima, per preparare al meglio la rassegna continentale. Un  motivo  in  più  per  schierarsi  in  griglia  di  partenza,  in  una  gara  dove, nella  stessa  giornata, i master  potranno  mettersi  alla  prova  sugli  stessi  percorsi  e  sulle  stesse  difficoltà  della  gara professionistica.

Quest’anno, la Tiliment Marathon Bike “vestirà” per il terzo anno consecutivo i cinque colori dell’UCI! La gara friulana infatti è entrata a far parte del prestigioso circuito “UCI MTB Marathon World Series” come tappa di Coppa del Mondo sulle lunghe distanze! Tra le strade e i sentieri della Pedemontana pordenonese e della destra Tagliamento, si affronteranno i migliori atleti della specialità! Il maestoso fiume friulano quindi, sarà ancora una volta teatro di gloriose battaglie, come già accaduto in edizioni passate, quando lui stesso vide solcare i propri argini da campioni del calibro di: Periklis Ilias, Tiago Ferreira, Alban Lakata, Roel Paulissen, Urs Huber, Damiano Ferraro, I.Alvarez Gutierrez, Tony Longo, H.L.Leon Paez, J.Pallhuber, Nicholas Pettinà, Samuele Porro, Mirko Tabacchi, Mirko Celestino, Mike Felderer, Walter Costa, Mauro Bettin, Michele Pittacolo, Samira Todone, Sosna Katazina, Christina Kollmann, Sabine Sommer, Elferink Hielke, Mara Fumagalli, Daniela Veronesi e tanti/e altri/e!

Tiliment Marathon Bike collabora anche con Parent Project Onlus contro la Distrofia Muscolare. http://www.parentproject.it/ Un motivo in più per non mancare.


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Belli come i sassi
di Carlo Favot

Il concetto di bellezza si sa, è qualcosa di estremamente soggettivo, nonostante ciò probabilmente nessuno di noi si sognerebbe mai di definire belli dei sassi.

Per ricredersi su tutto ciò però basta fare un giro orientativo nello spilimberghese, una zona geografica caratterizzata dalla convergenza di diversi bacini idrografici la cui peculiarità sono gli alvei e i greti formatisi a seguito del trasporto dalle montagne di una grande quantità di pietrisco e sassi.Si tratta di una zona nella quale i depositi ghiaiosi superficiali hanno permesso la crescita prevalentemente a flora arbustiva di altezza poco rilevante ed essenze erbacee.

Associando ciò al fatto che proprio dallo Spilimberghese hanno inizio le distese della pianura friulana appare comprensibile come ci si venga a trovare in una zona nella quale dominano gli ampi spazi nei quali lo sguardo può distendersi lontano, correre nella sensibile discesa verso sud per planare, nelle giornate più limpide, fino ai luccicanti riflessi del mare.

Attualmente questi luoghi sono soggetti a tutela e costituiscono un’area SIC (Sito di Interesse Comunitario), ma che questi luoghi avessero qualcosa di speciale era già noto ai terrazzieri di Sequals e Spilimbergo che, mescolando saggiamente i sassi dei greti, hanno affinato una maestria unica nel ricavare tessere destinate alla composizione di mosaici.

Con questo patrimonio alle spalle è stato naturale che la vocazione per i sassi si trasformasse dapprima in mestiere, da esportare in tutto il mondo, e successivamente evolvesse in autentica arte, tant’è che oggi Spilimbergo ospita una delle scuole per mosaicisti più famose del mondo. Ma non è indispensabile attingere al mondo del mosaico per apprezzare questo territorio, anzi.

Basta solo venirci, percorrerlo, guardarlo e, come molti, se ne resterà affascinati.

Il modo migliore per apprezzare lo Spilimberghese è percorrerlo a piedi ovviamente, soluzione questa che evidenzia però dei limiti naturalmente connessi al limitato raggio d’azione dello spostamento. Ecco perché negli ultimi tempi sta salendo alla ribalta la frequentazione in mountain bike. E a ben guardare questa soluzione appare in assoluto la migliore, quella in grado di offrire un ottimale contatto con la natura, di isolare il biker da tutte le attenzioni connesse al traffico permettendogli nel contempo di coprire distanze che consentono di poter ammirare paesaggi e panorami sempre mutevoli ed affascinanti. E l’accoppiata tra lo spilimberghese e la mountain bike risulta in grado di offrire grandi soddisfazioni a chiunque affronti questi territori sulle ruote grasse. V’è poi un vastissimo reticolo di stradine di campagna, di servizio, interpoderali che attraversano i terreni e che si sviluppano secondo logiche tutte da scoprire e a volte perfino da inventare. A quest’ambiente si va ad associare la presenza dei greti che costituiscono un autentico unicum all’interno dei quali i biker possono isolarsi completamente dal mondo esterno.

Ma non solo; le caratteristiche del terreno infatti, tratti veloci alternati a sassaie decisamente tecniche ed impegnative, diventano una vera e propria palestra per gli appassionati delle mountain bike che trovano percorsi con una notevole varietà di difficoltà. Ad un “tiro di sasso” poi (giusto per rimanere in tema) iniziano a svilupparsi le colline che in breve portano a splendide località montane come Vito d’Asio, Clauzetto, Meduno, Tramonti, luoghi dove la fanno da padroni i boschi di faggi. I faggi hanno la particolarità di lasciare libero il sottobosco e pertanto anche in questo caso lo sguardo può correre su prospettive ampissime godendo di panoramiche su saliscendi disposti su più quinte sovrapposte. Nella stagione delle fioriture poi la numerosa presenza di ciclamini (specie protetta, mi raccomando) colora e arricchisce i sentieri e ammanta l’aria di profumi pregni e saturi.

V’è da segnalare poi, vista l’estrema solitudine dei luoghi, la presenza discreta di una fauna selvaggia che non di rado capita di incrociare. Questo perché la silenziosità con la quale i ciclisti affrontano le strade non spaventa gli animali. E qui cominciano le salite, il pane adatto ai denti dei biker più tosti e rodati. Anche per questi ultimi però, dopo una giornata trascorsa sui pedali in equilibrio sul taboga costituito dai greti, suoneranno irresistibili le sirene delle trattorie che, discrete e spesso appartate, offrono piatti che potete trovare solo nello Spilimberghese e nelle sue valli. La produzione di prodotti tipici quali la Pitina, o il formaggio Asìno è infatti limitatissima e non v’è proprio modo di assaporarla altrove.

Ma c’è pure il Montasio e altri ottimi formaggi di malga, i funghi, il prosciutto, il tutto bagnato dai vini della zona doc “Grave del Friuli” ovviamente. E per finire il “dolce di Spilimbergo”, una sfoglia leggera con un cuore di crema di mandorle che si produce qui e in nessun altro posto. Così, riposta la bici in un sottoscala o issata nel portabici dell’auto, si può apprezzare al meglio l’altra faccia dello spilimberghese, laddove la dolcezza delle pietanze fa da contraltare alla durezza dei sassi.

Una piacevolezza che lascia stupiti, anzi no, lascia proprio di sasso.

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