Quando siamo in mezzo alla foresta in inverno, siamo spesso meravigliati dagli alberi avvolti dalla neve, trasformati da anni di vecchiaia in silenziosa solitudine. La loro magnificenza diventa evidente quando ci immergiamo nelle loro vite ed ecosistemi. Il film di Patagonia Treeline segue sciatori e snowboarder mentre si destreggiano attraverso tre straordinari paesaggi forestali in Giappone, Columbia Britannica e Nevada, esplorando la connessione tra gli esseri umani e i nostri compagni di vita più antichi.
Gli alberi sono intrecciati con l’esistenza umana. C’è un intero mondo di tronchi leggendari là fuori, come per esempio l’albero della Bodhi in India sotto il quale il principe Siddharta si trasformò nel Buddha. The Wishing Tree a Portland, Oregon, un ippocastano che raccoglie i desideri scritti sia della gente del posto che dei visitatori, i quali legano i cartoncini ai suoi rami affinché non vengono portati via dal vento e dalla pioggia. L’Hiroshima Bonsai, uno dei bonsai più antichi del mondo, sopravvissuto alla bomba atomica in un vivaio a sole due miglia dall’epicentro. Luna, la sequoia costiera che Julia Butterfly Hill ha occupato per 738 giorni a partire dal 1997 per proteggerla dall’essere tagliata dalla Pacific Lumber Company.
Quando viaggiamo in inverno in mezzo alla foresta, stiamo a tutti gli effetti attraversando le case e le comunità degli alberi, immergendoci nelle loro vite e negli ecosistemi, ma spesso diamo più valore alla nostra esistenza rispetto che alla loro.
Lo snowboard o lo sci tra gli alberi sono un’ancora di salvezza, fornendo rifugio durante quelle giornate invernali quando il manto nevoso alpino è impreciso. È pura gioia. Le foreste possono essere un parco giochi meraviglioso. Quando attraversiamo una foresta, abbiamo un’opportunità fugace di notare come gli alberi ci influenzano, di capire come ridefiniscono la nostra stessa vita in chi ama l’inverno.
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