Recensioni

Le scarpe da running femminili

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Asics

Spesso fonte di dubbi e malintesi, il mondo delle calzature da running femminili si sta evolvendo e le aziende produttrici iniziano a produrre modelli specifici per le donne.

In passato la scelta sul mercato di scarpe da donna per la corsa era una semplice diversificazione di larghezze di pianta rispetto ai modelli maschili, ma la grande evoluzione e l’ottimo successo di questo sport ha permesso nuovi studi specifici sull’anatomia delle atlete.
Questi studi hanno reso evidenti le differenze biomeccaniche e di passo tra uomo e donna, hanno sottolineato le diverse necessità delle atlete rispetto agli uomini, e hanno delineato nuovi standard per comfort e una sicurezza specifici.
Ecco allora che la ricerca scientifica, grazie anche alla maturità di questo sport, sta producendo notevoli successi. Ora finalmente il mercato propone ottimi modelli da running specifici per le donne.

asics donna running

Ma dove si concentrano le differenze tra i piedi di uomini e donne?

La differenza principale sta nelle forme, ovvero le proporzioni che intercorrono tra il tallone e l’avampiede. Le dimensioni del tallone di una donna sono ridotte rispetto a quelle di un uomo, anche a parità di misura, e cambia il rapporto dello stesso con la zona dell’avampiede, risultando inferiore rispetto ai piedi maschili.
Prendendo a titolo esemplificativo una scarpa nel numero 41, la versione maschile avrà complessivamente volumi maggiori rispetto alla rispettiva versione specifica da donna, la quale invece sarà più contenuta nelle larghezze complessive, ma con un rapporto maggiore nella parte dell’avampiede.
L’utilizzo quindi di una scarpa maschile piuttosto che di una specifica da donna può causare a una runner un eccessivo sfregamento interno dovuto al scivolamento anomalo del piede. Indossando quindi un modello ad hoc femminile sarà garantito un comfort maggiore e una sicurezza specifica.

A livello invece di architettura anatomica, i piedi femminili hanno una altezza dell’arco plantare ridotta, ed questa altezza è anche influenzata dai livelli di estrogeni nel corso del mese, i quali intervengono sui tessuti molli rilassandoli o contraendoli.
Questa specifica caratteristica della fascia plantare femminile interviene di conseguenza sul meccanismo a verricello, ovvero sulla variazione della curvatura della pianta del piede e dell’arco plantare. Questa specificità della biomeccanica femminile va quindi adeguatamente supportata con soluzioni mediali ad hoc, riducendo l’altezza complessica dei sostegni arcoplantari.
I modelli da running femminili tengono adeguatamente conto di questa caratteristica e permettono una protezione personalizzata e una comodità specifica.

Come non parlare poi dei pesi? In passato gli studi sulle calzature da running ruotavano a test di laboratorio e su strada su piedi maschili.
La differenza di massa tra i due generi è ovvia, ma non c’era la possibilità di sviluppare sistemi ammortizzanti specifici da donna. Ora invece le tecnologie antishock sono decisamente evolute, e nelle scarpe da donna si trovano spesso soluzioni a densità ridotta ma con un elevato potere elastico, permettendo così anche alle ragazze di avere la giusta dose di protezione senza dover per forza macinare chilometri con due scarpe eccessivamente pesanti e scariche ai piedi.

Discorsi ovvi su cui possiamo invece sorvolare riguardano il lato estetico di una calzatura femminile.
Maggior attenzione invece ai materiali della tomaia: la zona dell’avampiede, in particolare quella a contatto con gli alluci, è sempre costruita con materiali elastici e ben modellabili per evitare compressioni eccessive anche in presenza di eventuale alluce valgo.

Speriamo di avervi fornito una buona spegazione di base, ma se volete entrare nello specifico di determinati modelli contattateci, siamo a vostra completa disposizione.

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Happy Running Time!

 

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