Un puntino delle Midlands orientali inglesi è diventata la caput mundi del calcio. La favola del Leicester si è avverata, il titolo delle Premier è suo. E mister Claudio giustamente gode.
Chi se lo ricorda il nostro italianissimo allenatore romano all’alba della stagione calcistica 2015/2016? Chiamato di fretta a sostituire un poco raccomandabile Pearson, la scelta scatenò i bookmakers, tanto da destinare a mister Ranieri la massima probabilità di… primo esonerato: “Che belle premesse” (in molti pensavano); “Mò ié faccio vedé io” (pensava il nostro Tinkerman).
Si sa, quando gli esperti parlano lo fanno a ragion veduta. E invece non sempre è così, c’è la cosiddetta indole sconosciuta che può generare l’inaspettato. Quando le probabilità sono contro di te, inizia a raddrizzare la schiena, cambia il tuo gioco e la tua strategia, giocatela fino in fondo.
Ecco il miglior esempio: il Leicester Football Club inizia la sua marcia trionfale verso il titolo con le basi classicissime del calcio giocato, mostrando compattezza, grinta, velocità, sacrificio. Le undici Foxes messe in campo sono diventate un vero baluardo a difesa della porta e dell’onore, e il gruppo è diventato indistruttibile e indivisibile.
Giorno dopo giorno in molti speravano di vedere un giorno, di nuovo, il gioco del calcio sconfiggere lo strapotere villano del denaro. Eccolo qui quel giorno: la Premier si colora d’azzurro, un colore che però oggi non è di sponda Londra . Oggi la capitale (calcistica) si sposta un centinaio di miglia più a nord.
Il clamoroso risultato sportivo si è realizzato, il miracolo è compiuto. Vai di pinte e balli di gioia, c’è un bel po’ da festeggiare da quelle parti. Grande Mister Tinkerman! Oggi sei Winnerman!
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